Il "verbo" del "reverendo"
marilyn manson: droga, sesso e suicidio...
Nel videoclip del malefico marilyn manson, intitolato
"I don't like drugs, but drugs like me" («Non mi
piacciono le droghe, ma io piaccio alle droghe; 1999), dove il nostro appare
crocifisso ad una croce formata da televisori (vedi
pic 1), ad un certo punto del filmato c'è una scena velocizzata in
cui una bambina mostra rapidamente ai due fratellini dei fogli su cui ci sono
delle scritte che sembrerebbero altrettanti inviti: drugs («droghe; vedi
pic 2), masturbate («masturbati»; vedi
pic 3), repent («pèntiti»; vedi
pic 4), dope star («stella della droga»; vedi pic
5), suicide («suicidio»; vedi
pic 6) e qualudes («rimorsi»; vedi
pic 7).
Riassumendo e meglio spiegando, il concetto, che si tenta
di ficcare nella mente di chi vede il video, è il seguente: drogati!
Datti al sesso sterile! Dopo di che, scopri che non vali niente, e... suicidati!
Insomma, si tratta dell'essenza dell'insegnamento che il regime impartisce con
la musica contemporanea, come ampliamente spiegato nella nostra dispensa.
Da un punto di vista strettamente accademico, è da rilevare
che non è subliminale ciò che può essere scorto ad occhio
nudo, e, tranne la prima scritta, che è
l'unica propriamente subliminale, le altre
possono essere lette, a patto di essere attentissimi, e di vedere ripetutamente
la clip. Per coloro i quali volessero esercitare la loro vista, è possibile
scaricare la parte del video in discorso cliccando QUI
(968 KB).
Si tenga presente che il nostro sito non denuncia i NUMEROSISSIMI
tentativi di convincimento occulto non propriamente catalogabili come subliminali,
ovvero quei casi in cui le immagini, fatte passare in maniera rapidissima sullo
schermo, siano comunque individuabili in maniera precisa, anche se con un occhio
attentissimo.