scienze 
Nasdaq
3.54% 
Mibtel
2.19% 
Borsa in diretta
Prima Pagina
LE SEZIONI
Paese Italia
Esteri
Politica
Economia
Spettacoli
Sport
Culture
Idee
Da non perdere
Letture
Scienze
Scuola
Starbene
Tecnologie
Milano
Roma
LE RUBRICHE
Editoriali
Edicola
Meteo
nel sito
2019, un asteroide sulla Terra

Lo ha scoperto il 5 luglio scorso un team di astronomi nel New Mexico. Ma, spiegano gli scienziati, il margine di errore è molto ampio, niente allarmismi.

LONDRA - E' stato individuato da un'equipe di astronomi nel New Mexico solo qualche settimana fa, ma l'asteroide 2002 NT7 ha già scatenato l'allarme rosso (grado + 0,06 della scala Palermo - il livello massimo è + 2) negli ambienti scientifici internazionali. Il corpo celeste è in rotta di collisione e con il nostro pianeta, e secondo le prime analisi, potrebbe colpire la terra il primo febbraio del 2019. E l'impatto - rivela oggi il sito della Bbc - potrebbe essere devastante: gli astronomi stimano, in base alla sua luminosità, che l'asteroide possa essere ampio due chilometri. Dimensioni sufficienti a devastare nell'impatto un intero continente.

"Questo asteroide ora è diventato il più pericoloso oggetto identificato da quando abbiamo iniziato il lavoro di identificazione" ha detto Benny Peiser, astronomo dell'università John Moores di Liverpool. Sono stati gli astronomi di un osservatorio del New Mexico ad indentificare per primi, il cinque luglio scorso, l'asteroide 2002 NT7. Da allora il corpo celeste ha attirato l'attenzione di centinaia di astronomi in tutto il monde ed in pochi giorni sono stati registrati 200 avvistamenti. Secondo le stime degli scienziati, la velocità d'impatto del corpo celeste con la superficie della Terra potrebbe essere di 28 chilometri al secondo (oltre 100.000 chilometri orari).

Ma è ancora presto per allarmarsi. Spiega Peiser: "E' un evento unico, ma è quasi certo, dato il livello di probabilità, che le osservazioni che saranno fatte nelle prossime settimane finiranno per smentire il pericolo". D'accordo con lui anche Donald Yeomans, astronomo della Nasa: "Il margine di errore è così ampio a questo stadio dell'osservazione, che potremmo sbagliare i calcoli entro un margine di milioni di chilometri". 

(24 LUGLIO 2002, ORE 13.20)

 I COMMENTI DEI LETTORI
 Il tuo punto di vista  Manda quest'articolo
 Home Page 
Paese Italia Esteri Politica Economia Spettacoli
Sport Culture Starbene Tecnologie Milano Roma
  Pubblicità su il Nuovo  
Copyright © e.BisMedia Spa 2002. Tutti i diritti riservati