LONDRA - Al termine di
un'estate funestata da decine di rapimenti di bambini,
molti di questi terminati tragicamente, dalla Gran
Bretagna arriva un'invenzione che potrebbe garantire la
sicurezza dei "cuccioli d'uomo", soprattutto da
sequestratori e pedofili.
Messo a punto dallo
scienziato Kevin Warwick infatti, arriva in
sperimentazione un microchip che si innesta sottopelle e
che è in grado di segnalare la posizione di chi "lo
ospita" 24 ore su 24.
A provare per prima
l'apparecchio sarà Danielle Duval una piccola inglese
per la quale i genitori hanno deciso una tutela
decisamente "straordinaria". Il chip, lungo un paio di
centimetri e largo solo qualche millimetro, le sarà
innestato sotto pelle. Costo dell'intero strumento: 30
euro. Una cifra decisamente bassa, che potrebbe
favorirne un lancio in grande stile sul mercato.
Il funzionamento è semplice: il chip emette un
segnale che si traduce con una "X" sullo schermo di un
computer sul quale compare la mappa della città. Per di
più, il microchip non utilizza solo la tecnologia Gps,
ma anche quella dei normali telefoni cellulari.
Il principale difetto resta uno: così come
gli strumenti Gps e come i telefoni satellitari, il chip
non funziona sottoterra. Il suo inventore assicura che
il problema è facilmente superabile, sorpattutto
istallando ricevitori nelle stazioni del metrò, o nei
tunnel sotterranei.
Di fatto, l'esperimento
partirà tra poco. E i genitori di Danielle, hanno già
prenotato il secondo chip della serie per la figlia più
piccola, Amy, di 7 anni.
(2 SETTEMBRE 2002,
ORE 19.22) |