Ecco la traduzione italiana di un testo dei GUARDIANI DELLA CITTA'(Questo
vul dire Neturei Karta)
- EBREI DI PACE: NETUREI KARTA - CUSTODI DELLA CITTÀ
da www.netureikarta.com

L'Ebraismo è la fede del popolo ebraico. Questa predica l'esistenza di un
unico Dio e della Sua rivelazione nel Sinai. Nel Sinai, alla presenza di
folle radunate di Ebrei appena rilasciati grazie ai miracoli divini dall'
Egitto, il Creatore ha rivelato la Sua Torah alla nazione.
Questa Torah contiene le dottrine basilari della nostra fede, i
comandamenti divini, il racconto dei primi Ebrei e l'incontro generale dell'uomo con
Dio.
Nei secoli gli Ebrei si sono impegnati nell'osservanza della Torah anche
quando le loro vite erano minacciate. Loro hanno mantenuto questa realtà
con una quasi unanime alleanza fino all'alba dell'età moderna. Nei trecento
anni e dispari da quando è cominciato il cosiddetto Illuminismo i Gentili [ovvero i non ebrei] nella civiltà europea hanno perso molte anime nelle sue grinfie malvagie.
Oggi sfortunatamente ci sono molti Ebrei che, non per colpa loro, sono
ignoranti, e sbagliano la pratica dei fondamenti della loro fede. Questa è
una grande tragedia per molti motivi. Quello che forse predomina è la
falsificazione del giudaismo che si ha quando coloro che non sono
consapevoli delle sue dottrine fondamentali parlano a nome di tutti. È
necessario che tutti gli Ebrei leali verso la loro fede proclamino al
mondo le verità dell'Ebraismo nel modo più chiaro possibile.
Neturei Karta International si dedica alla diffusione e al chiarimento
dell'Ebraismo. L'unica sua lealtà è verso Dio e la Sua rivelazione.
Uno dei principi dell'Ebraismo è che noi siamo un popolo in esilio per
decreto divino. Conformemente a questo noi ci opponiamo all'ideologia del
Sionismo, un'innovazione recente, che cerca di forzare la fine
dell'esilio.
La nostra esclusione dalla Terra Santa finirà miracolosamente quando tutta
l'umanità si unirà nel servizio fraterno al Creatore.
Oltre alla condanna dell'eresia centrale del Sionismo, noi respingiamo
anche la politica di aggressione contro tutti i popoli. Oggi questa crudeltà si
manifesta in primo luogo nel trattamento brutale del popolo palestinese.
Noi proclamiamo che questa politica inumana è la violazione della Torah.
Neturei Karta International cerca la pace e la riconciliazione con tutti i
popoli e le nazioni. C'è un bisogno particolare di questo nelle nostre
relazioni col mondo islamico dove il Sionismo per 53 anni ha provocato
tanta rovina alla comprensione tra Ebrei, Musulmani e Cristiani. Noi accogliamo
l'aiuto di tutti gli uomini di buona volontà e siamo pronti ad aiutare tutti
coloro i cui impegni coincidono con le nostre proposizioni.
L'Ebraismo crede in un unico Dio che ha rivelato la Torah. Afferma la
Divina Provvidenza e, conformemente a questa, vede l'esilio degli Ebrei come una
punizione per il peccato. La redenzione può essere raggiunta solamente
attraverso la preghiera e l'espiazione. L'Ebraismo richiama tutti gli
Ebrei ad obbedire alla Torah nella sua interezza compreso il comandamento di
essere dei cittadini fedeli alla Patria dove si è nati e ci si guadagna di che
vivere.
Il Sionismo respinge il Creatore, la Sua Rivelazione, la ricompensa e la
punizione. Tra i suoi frutti ci sono la persecuzione del popolo
palestinese
e il danneggiamento fisico e spirituale del popolo ebraico. Incoraggia una
lealtà proditoria e duplice tra gli Ebrei fiduciosi, privi di sospetto, in
tutto il mondo. Alle sue radici il Sionismo vede la realtà come arida,
priva
di interesse e desacralizzata. È in antitesi con l'Ebraismo della Torah. È
una menzogna vile, che si diffonde a macchia d'olio tra il popolo ebraico
nel mondo. È una menzogna così nefanda, così lontana dalla verità, che può
guadagnare popolarità solo grazie alla complicità di forze potenti nei
principali mezzi di comunicazione e nelle istituzioni culturali. È una
menzogna che ha portato a molte persone innocenti sofferenze indicibili e,
se non controllata, ha il potenziale di creare tragedie immani in futuro.
È la menzogna che dichiara che l'Ebraismo e il Sionismo sono identici.
Niente può essere più lontano dalla verità.
L'ebraismo è la fede nella rivelazione presso il Sinai. È il credo che l'
esilio è una punizione per i peccati.
Il Sionismo ha negato per oltre un secolo la rivelazione del Sinai. Crede
che l'esilio degli Ebrei può avere termine solo con l'aggressione
militare.
Il Sionismo ha passato il secolo scorso privando strategicamente il popolo
palestinese dei propri beni. Ha ignorato le loro richieste e li ha assoggettati
con la persecuzione, la tortura e la morte.
Gli Ebrei della Torah in tutto il mondo sono scioccati e spaventati da questo dogma di irreligiosità e crudeltà.
Migliaia di santi e studiosi della Torah hanno condannato questo movimento
dal suo concepimento. Loro sanno che buone relazioni esistevano prima
tra Ebrei, Cristiani e Musulmani nella Terra Santa.
Il cosiddetto "Stato di Israele" occupa le terre religiose, ciò che
dovrebbero evitare secondo la Torah. La sua mostruosa mancanza di
significato data alle leggi del decoro basilare, la giustizia e l'equità
lascia sconvolti tutti gli uomini, Ebrei e non.
Noi di Neturei Karta siamo stati in prima fila nella battaglia contro il
Sionismo per oltre un secolo. La nostra presenza qui è per rifiutare la
menzogna fondamentale che il male, cioè il Sionismo, in qualche modo
rappresenta il popolo ebraico. È vero il contrario. Noi siamo rattristati
giorno dopo giorno per il terribile tributo di morte che emana la Terra
Santa. Niente di tutto ciò sarebbe accaduto se il Sionismo non avesse
liberato le sue energie negative in tutto il mondo.
In quanto Ebrei noi siamo chiamati a vivere in pace e in armonia con tutti
gli uomini. Siamo esortati a continuare rispettare la legge e ad essere
cittadini patriottici in tutte le terre. Noi condanniamo la atrocità del
Sionismo di questi tempi nella Terra Santa. Noi desideriamo ardentemente
la pace basata sul rispetto reciproco. Siamo convinti che questo rispetto
reciproco proposto è destinato a fallire fino a quando esisterà lo stato
israeliano. Noi accogliamo la sua abolizione in modo pacifico.
Noi potremo essere degni della vera redenzione quando tutti gli uomini si
uniranno in fratellanza nell' adorazione del Creatore.
Neturei Karta si oppone all'insediamento e all'esistenza del cosiddetto
"Stato di Israele"!

Neturei-Karta è il termine aramaico che significa "Custodi della città".
Il nome Neturei-Karta trae le sue origini da un avvenimento in cui Rabbi
Yehudah Ha-Nassi (Rabbi Giuda, il Principe) mandò R. Hiyya e R. Ashi in un
giro pastorale di ispezione. In una città chiesero di poter vedere i
custodi della città e la guardia della città sfilò in parata davanti a loro.
Dissero che queste non erano le guardie della città ma i suoi distruttori
e suggerirono ai cittadini di chiedere chi fossero, allora, coloro che
potessero essere considerati i guardiani.
I rabbini risposero: "Gli scribi ed i dotti", riferendosi a Tehillim
(Salmi)
Cap. 127. (Talmud Gerusalemme, Tractate Hagiga. 76c).
Il nome fu dato ad un gruppo di Ebrei Ortodossi di Gerusalemme che
rifiutavano (e ancora rifiutano) di riconoscere l'esistenza e l'autorità
del cosiddetto "Stato di Israele" e facevano (e ancora fanno) una causa di
pubbliche manifestazioni la loro posizione, la posizione della Torah e
dell'Ebraismo autentico non corrotto.
Il gruppo fu fondato a Gerusalemme, in Palestina nel 1938, scindendosi da
Agudas Yisroel. Agudas Yisroel fu istituito 87 anni prima con lo scopo di
combattere il Sionismo. Gradualmente attirati dal lucro e dal prestigio si
sono venduti al "Vitello d'Oro" (vedi Esodo, XXXII) del Sionismo.
Quelli che volevano mantenere la propria fede e continuare a combattere
contro il Sionismo, si sono dissociati da Agudas Yisroel e hanno
costituito altre fazioni.
Negli anni, un gruppo di attivisti e seguaci di Neturei Karta si sono
insediati fuori della Palestina.
Alcune ragioni per cui questi individui hanno abbandonato il paese nel
quale loro e le loro famiglie erano vissuti per generazioni e generazioni
(avendo vissuto lì da molti anni prima dell'istituzione dell'illegittimo
cosiddetto "Stato di Israele") sono:
- Rifiuto ideologico di vivere sotto l'illegittimo eretico regime
israeliano.
- Esilio da parte del governo sionista per la loro insistenza di rimanere
indipendenti dal regime illegittimo ed eretico.
- Impossibilità di vivere una normale vita familiare per le continue
vessazioni, dopo essere stati ripetutamente incarcerati e molte volte
anche fisicamente torturati dalla polizia e dagli agenti sionisti.
La dispersione venne alla luce per l'emergenza di vari insediamenti di
Neturei Karta nella scena estera internazionale. Questi insediamenti
includono sinagoghe, istituzioni culturali, case editrici e varie
organizzazioni.
Gli insediamenti a New York comprendono tre sinagoghe a Brooklyn (Boro
Park e Williamsburg), tre organizzazioni tra le quali i Friends of Jerusalem a
NY, NY. Neturei Karta non è - come si dice spesso - una piccola setta o un gruppo
di estremisti di Ebrei "Ultra-Ortodossi". I Neturei Karta non hanno aggiunto
niente e non hanno eliminato niente dalla legge scritta e orale della
Torah, come è esplicitato nella Halacha e nel Shulchan Aruch.
I Neturei Karta combattono i cambiamenti e le incursioni fatte dal
Sionismo politico durante i passati cento anni e dispari.
Guidati dai rabbini del nostro tempo e sotto l'ispirazione della
leadership del Reb Amram Blau, i Neturei Karta rifiutano di riconoscere il diritto di
chiunque di istituire uno stato "ebraico" durante il presente periodo di
esilio
Alcuni vorrebbero sconfiggere definitivamente i Neturei Karta e
dimenticare
le credenze della vera Torah. Hanno provato molte volte dicendo che i
Neturei Karta sono un gruppo minoritario e che comparato ad altri gruppi
ebraici i Neturei Karta non sono neanche un numero considerevole.
Il nome Neturei Karta è un nome che di solito viene dato alle persone che
regolarmente pregano nelle sinagoghe Neturei Karta (Torah Ve'Yirah
Gerusalemme, Torah U'Tefillah Londra, Torah U'Tefillah NY, Beis Yehudi
Upstate NY, etc.), che studiano e mandano i bambini a istituzioni
culturali condotte da Neturei Karta, o che partecipano attivamente alle attività,
alle assemblee o manifestazioni organizzate dai Neturei Karta. Sebbene sia vero
che il numero delle famiglie che possono essere considerate membri o
attivisti dei Neturei Karta, di per sé è relativamente ristretto (comunque
molte migliaia), il numero di Ebrei Ortodossi che credono nell'ideologia
antisionista, per cui Neturei Karta è conosciuta, è di centinaia di
migliaia.
Neturei Karta si oppone al cosiddetto "Stato d'Israele" non tanto e non
solo perché esso opera in modo secolare, ma perché l'intero concetto di stato
ebraico sovrano è contrario alla legge ebraica.
Tutti i grandi rabbini che in accordo con la Legge Ebraica si sono opposti
al sionismo, alla sua nascita, non hanno fatto così a causa della
considerazione degli stili di vita secolari dei leader sionisti e nemmeno
per la loro opposizione al patrimonio della Torah e repulsione dei suoi
valori e delle sue pratiche, ma a causa del fatto che l'intero concetto di
uno Stato ebraico è in conflitto diretto con un certo numero principi
fondamentali dell'ebraismo.
La condanna e la segregazione di tutto ciò che sia connesso o affiliato
con il cosiddetto attuale "Stato d'Israele" sono basate sul Talmud, la
dottrina chiave fondamentale della tradizione orale, espressa da Dio a Mosè sul
monte Sinai. Il Talmud, nel trattato Kesubos (p. IIIa), insegna che gli ebrei
non devono usare la forza umana per costituire un insediamento o uno stato
ebraico prima della venuta del Moshiach (Messia della Casa di David).
Inoltre il Talmud afferma che a noi non è permesso ribellarci contro le
nazioni e che noi dovremmo rimanere leali cittadini e non dovremmo cercare
di lasciare l'esilio che ci ha mandato Dio, prima del tempo.
Gli Ebrei non possono dominare, uccidere, danneggiare o umiliare altri
popoli e non possono avere niente a che fare con l'impresa sionista, con
la loro ingerenza politica e con le loro guerre.
I Neturei Karta vietano ogni partecipazione al cosiddetto "Stato
d'Israele" o ogni suo ausiliare. I seguaci Neturei Karta non partecipano alle
elezioni "israeliane" e non accettano nessun aiuto da "Bituach Le'Umi" (Sicurezza
Sociale), e le istituzioni culturali dei Neturei Karta respingono ogni
forma di aiuti finanziari dal cosiddetto "Va'ad HaYeshivos" (equivalente al
Dipartimento dell'Istruzione).
Lo stato Sionista occupa una serie di rabbini capo e usa le fazioni
religiose per ornare il loro stato con un'immagine clericale. Loro
studiano la Torah con commentari alterati per vestire le parole di sfumature
nazionaliste.
I nostri rabbini hanno infinite volte dichiarato che importa poco quali
individui o fazioni governano nello stato sionista, perché il vero
stabilimento e l'esistenza in sé dello stato dev'essere condannata e
deplorata.
I veri Ebrei rimangono fedeli alla fede ebraica e non sono contaminati dal
sionismo. I veri Ebrei sono contrari alla privazione degli Arabi della
loro terra e delle loro case. Secondo la Torah la terra tornerà a loro.
Neturei Karta deplora il sistematico sradicamento delle antiche comunità
ebraiche da parte dei Sionisti, il versamento di sangue ebraico e non
ebraico per il bene della sovranità sionista e i Neturei Karta favoriscono
una transizione pacifica dal presente governo sionista a un'entità non
sionista.
Secondo la Legge Giudaica la Torah ha l'ultima parola. Non esiste la
possibilità di una maggioranza di Ebrei a cui accade di essere Ebrei dalla
nascita e che possono alterare la legge della Torah in un qualsiasi modo.
Infatti nemmeno il più grande rabbino o, come scrive Maimonide, "nemmeno
il più grande profeta (riferendosi effettivamente ad un autentico profeta) ha
diritto di cambiare o correggere neanche una lettera della Torah.
Rabbi Blau ha affermato brevemente prima della sua morte che
l'accettazione da parte delle Nazioni Unite dello stato sionista come stato membro ha costituito una grave ingiustizia per il popolo ebraico.
I Neturei Karta sperano che questo grave errore sarà corretto alla prima
occasione. I Neturei Karta sentono il rimorso che lo stato sionista ha
usurpato il sacro nome di Israele e che i sionisti così spesso fingono di
parlare in nome del popolo ebraico e si assumono il diritto di agire nel
nostro interesse.
Solo quei rabbini che non sono stati influenzati dal veleno del Sionismo
possono essere considerati leader spirituali degli Ebrei di oggi.
Il mondo deve sapere che i Sionisti hanno illegittimamente preso possesso
del nome Israele e non hanno diritto di parlare nel nome del popolo
ebraico!

1 (nick name)

Caro "1",

Il tuo interverto testimonia quello che noi abbiamo abbiamo sempre detto: la lobby ebraica è nemica di ogni fede religiosa IVI COMPRESA QUELLA GIUDAICA...

Ciao!

SART

"Come potete dire: Noi siamo saggi,
la legge del Signore è con noi?
A menzogna l' ha ridotta
la penna menzognera degli scribi!
I saggi saranno confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Essi hanno rigettato la parola del Signore
quale sapienza possono avere?"
[Ger:8,8s]

Caro Uno,
Ti ringrazio di aver sollevato questo argomento che da a me la possibilità di fare un ulteriore approfondimento sulla questione del Sionismo. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto devo constatare che la traduzione che proponi, in alcuni punti, non è fedele al testo originale: ad esempio tu scrivi:
"Neturei Karta International cerca la pace e la riconciliazione con tutti i popoli e le nazioni. C'è un bisogno particolare di questo nelle nostre relazioni col mondo islamico dove il Sionismo per 53 anni ha provocato tanta rovina alla comprensione tra Ebrei, Musulmani e Cristiani."
Invece la versione originale dice:

"NKI seeks peace and reconciliation with all peoples and nations. This is especially needed in our relations towards the Islamic world where Zionism has for 53 years done so much to ruin Jewish - Muslim understanding."
E come si può ben vedere non si parla affatto di Cristiani!!!

In un altro punto traduci così:
"Loro sanno che buone relazioni esistevano prima tra Ebrei, Cristiani e Musulmani nella Terra Santa."

Ma la versione originale dice:
"They knew that the pre-existing good relationship between Jews and Muslims in the Holy Land was bound to suffer as Zionism advanced."
E nemmeno qui i Cristiani vengono nominati!!!

Inoltre il sito che segnali www.netureikarta.com è gestito da ebrei che sono CONTRO il NKI che ha per sito ufficiale http://www.netureikarta.org

Secondariamente non credo che il NKI possa risolvere il problema del Sionismo, perchè è parte del problema. "Ma come? -dirà qualcuno- a te non va bene proprio niente, il NKI protesta contro le violenze del c.d. "Stato di Israele", cos'altro dovrebbe fare?"
Personalmente stimo il NKI che protesta contro il Sionismo, ma il problema rimane.
Il problema (che trascende il Sionismo politicamente inteso) è il Talmud nel quale il NKI professa. Stavolta non mi riferisco alle empie bestemmie contro Cristo e il Cristianesimo, ma piuttosto alla totale sovversione del significato della Bibbia che produce il Talmud. Israel Shahak nel suo libro "Storia ebraica e giudaismo" (Centro Librario Sodalitium,1997 http://www.plion.it/sodali/shahak.html) fa questi esempi chiarificatrici:

+ "Non rubare"... è interpretato come la proibizione del "furto", cioè del rapimento di un ebreo... Mentre il rapimento dei pagani da parte degli Ebrei è lecito secondo la legge talmudica... [pag. 75]

+ Alcuni termini come: "il tuo simile", "uomo", sono presi in senso esclusivistico e sciovinista. Per esempio: "Amerai il prossimo tuo come te stesso", è inteso dal Giudaismo classico ed ortodosso attuale come l’ordine di amare il prossimo ebreo, e non l’uomo in genere [ibidem]

A riprova di ciò, segnalo la testimonianza (in inglese) di chi sostiene che i NK non sono poi tanto diversi dai loro correligionari sionisti (il sito appartiene a ebrei che si sono convertiti all' islam, per cui regolati come meglio credi):
http://www.jewstoislam.com/Why%20Do%20Neturei%20Karta%20Behave%20Like%20Zionist%20Jews.htm

Mi sembra che il punto che oppone NK ai sionisti è una diversa concezione del concetto di "era messianica". Secondo Elio Toaf (ex rabbino-capo):
"L’epoca messianica è... il CONTRARIO di quello che vuole il Cristianesimo: noi vogliamo riportare Dio in terra, e non l' uomo in cielo. Noi non diamo il regno dei cieli agli uomini, ma vogliamo che Dio torni a regnare in terra" [Elio Toaf-Alain Elkann "Essere ebreo" Bompiani, 1994 pag. 40]
A questo punto mi sembra doveroso inserire un articolo di Blondet che solleva proprio queste questioni:
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LA POLITICA MONDIALE E L'ANTICRISTO
URL: http://www.ruata.net/blondet/la_politica_mondiale_e_l_anticristo.htm
Il Messia porterà pace sulla terra. Tutti vivranno più a lungo. E sotto un solo governo mondiale.
Come vuole la globalizzazione. è questa la visione ebraica della storia.
La Chiesa e Cristo, invece, rimandano a una giustizia infallibile. Ma nel mondo che verrà.
Un paio d'anni fa intervistai David Golinkin, giovane simpatico rabbino nato in Usa, che insegna a Gerusalemme. Gli chiesi come l'ebraismo concepisce l'aldilà, il destino dell'uomo dopo la morte.
Rabbi Golinkin si spazientì allegramente: "Siete voi cristiani ad essere "altromondisti". La nostra non è una fede nell'altro mondo". Ma quando verrà il Messia, come immaginate la redenzione? "Fra noi, c'è chi dice che quando il Messia arriverà, tutto sarà come prima, salvo che non ci saranno più guerre".
Dunque un evento politico, pace universale, liberazione degli ebrei dal dominio degli altri popoli. "Il giudaismo - ha scritto il massimo studioso ebreo del messianismo, Gershom Scholem - ha sempre riguardato la redenzione come un evento pubblico che deve prodursi sulla scena della storia e all'interno della comunità ebraica; un evento visibile [?] esteriore. Al contrario, il cristianesimo vede la redenzione come qualcosa che accade nello spirituale e nell'invisibile, un evento che si gioca nell'anima [?] e che chiama a una trasformazione inferiore senza che ciò modifichi necessariamente il corso della storia [?].Ciò appare all'Ebreo come una scappatoia".
Per Israele, non si scappa. L'Alleanza fra Dio e il popolo eletto comporta la promessa di un regno nell'aldiquà. Perciò Gesù, che diceva: "II mio Regno non è di questo mondo", non poteva essere per loro il Messia Dal loro punto di vista, rifiutarlo fu persino doveroso II fatto è che la stona, oggi, sembra dare ragione ai "fratelli maggiori", e torto a quel Gesù con le sue speranze celesti. Con l'organizzazione mondialistica in corso, l'Onu, il "superamento degli stati nazionali", i commerci globali e così via, la pace universale sembra alle porte. E il popolo d'Israele è tornato nella sua terra, massimo "segno dei tempi", vistoso indizio dell'imminenza dei tempi messianici, per gli antichi profeti gli israeliti stanno procedendo alla propria redenzione storica. "L'idea ebraica di un principio universale che abbraccia tutta l' umanità [nell'aldiquà] ha trovato la sua incipiente realizzazione nell'era globale in cui il mondo è effettivamente entrato", ha notato il filosofo Franco Volpi
nel suo saggio Il Nichi
lismo (Laterza 1966) .è un bel progetto, a cui i cattolici dovrebbero dare il loro assenso cordiale E molti, moltissimi lo danno.
Perchè un credente in Gesù non deve compiacersi del fatto che l'umanità "migliora", che si sta "redimendo", che è meglio istruita, che mangia meglio, che fa' meno guerre ?
Non la pensava così il grande filosofo della politica Cari Schmitt. Cattolico, peccatore ma cattolico, Schmitt, considerava che solo due "interpretazioni della stona universale" contassero nel mondo, l'ebraica e la cattolica, quella che vede la redenzione nell'aldiquà e quella che l'attende nell'aldilà. Due interpretazioni "in lotta" da secoli. E Schmitt, nella creazione delle Nazioni Unite, paventò che "l'escatologia cristiana, basata sulla redenzione dell'uomo nell'aldilà, si stesse rivelando l'interpretazione perdente della stona universale", ha scritto sempre Franco Volpi" "Vincente invece sarebbe quella ebraica: l'umanità in cammino progressivo verso "il regno di pace" futuro, verso la nuova Gerusalemme, lontana nel tempo, ma situata nell'aldiquà" In questo radioso mondo futuro, Schmitt vedeva la fine "del cattolicesimo romano come la forza che frena l'Anticristo".
Strane, tremende parole.
Perchè mai quel buon progetto di progresso secolarizzato, la volontà di attuare il miglioramento umanitario nell'aldiqua (con la conseguente eclisse del pensiero escatologico cristiano) dovrebbe portare l'avvento dell'Anticristo ? Pensiamoci. La Chiesa, Cristo, rimandano a una giustizia escatologica e infallibile nell'aldilà.
Rispetto a questa giustizia assoluta, che spetta a Dio, i poteri politici, stati, governi e Onu, sono (inevitabilmente) manchevoli. La giustizia promessa da Cristo è in qualche modo "l'ultima istanza", a cui i deboll e gli oppressi nell'aldiquà si appellano contro i forti, e gli Stati e i potenti devono (più o meno) tenerne conto. In un progetto di futuro tutto "nella stona", da cui l'aldilà come timore e speranza è cancellato, l'uitima istanza diventa invece la potenza politica, in ultima analisi la forza, l'astuzia, il successo pratico. Non c'è una giustizia superiore a cui gli ultimi possano appellarsi, ammonendo i potenti del divino castigo che li attende. Non ci sarebbe un criterio assoluto per giudicare il potere, e trovarlo mancante o deviante. E il potere potrà dichiarare buono, santo addirittura, ciò che lui vuole e impone. Come, dice San Paolo, farà l'Anticristo "Si porrà al di sopra di tutto ciò che è chiamato Dio". Il suo regno sarà magari "buono" e progressista, ma privo
di verità, e perciò di
giustizia.
Ben Gunon, il grande statista israeliano, confidò alla rivista Look nel 1962 la sua immagine del mondo futuro: "Tutti gli eserciti saranno aboliti. In Gerusalemme le Nazioni Unite edificheranno un tempio per celebrare l'unione federata di tutti i continenti: sarà la Corte Suprema dell'Umanità per comporre le controversie tra i popoli federati, come profetizzato da Isaia. Ogni persona avrà una migliore educazione. Una pillola per prevenire la gravidanza abbasserà la crescita demografica esplosiva. La media raggiungerà i cento anni". è la visione ebraica della stona, ed è già qui. "Buona" in apparenza: vita lunga, governo dell'Onu, tribunale dell'umanità e poi anche la pillola. Già. Quando non c'è riferimento a una giustizia assoluta, a un giudizio infallibile che verrà da Dio, nel "buono" può mescolarsi anche qualche offesa all'uomo, qualche violazione della giustizia divina. Nell'interesse dei poteri costituiti, diventati l'ultima istanza, contro cui non ci si può appellare.
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Da queste citazioni si può ben capire che l' "era messianica" per i giudei non è affatto il nostro "Regno dei Cieli", anzi! Il messianismo talmudico è tutto terrestre e materiale!!
Grazie agli elementi sopra esposti posso dedurre che le uniche differenze tra il NKI e i sionisti sono:

+ Un sionismo "attivo" (quello dei sionisti propriamente detti) che cerca di instaurare una sorta di regno "neo-salomonico" nella Palestina con le proprie forze (i soldi, visto che la Palestina l' hanno comprata dagli Inglesi) per spianare la strada alla venuta del loro "messia" che li porterà alla conquista del mondo.
+ Un sionismo "passivo" (quella dei NKI e del giudaismo pre-sionista) che per il momento si accontenta di vivere in uno Stato-nello-Stato (il Ghetto) sperando nell' avvento del loro "messia" che li porterà alla conquista del mondo.
Entrambe le posizioni sono incompatibili con il Cristianesimo: Gesù Cristo predicò il Regno dei Cieli e non della terra, cosa che non garbò ai sionisti di allora (che sono uguali a quelli di oggi) che eliminarono il vero (ed unico) Messia. Va tutta la mia stima a chi critica i crimini commessi dal c.d. "Stato di Israele" (tentativo fallito di messianismo talmudico), ma d' altra parte però non posso biasimare chi ancora aspetta, con vana speranza, un regno messianico in stile talmudico. A costoro (sionisti attivi o passivi che siano) non posso che ripetere le parole del Maestro: "Il regno di Dio non viene in modo di attirare l' attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui , o: eccolo là. Perchè il regno di Dio è in mezzo a voi" [Lc:17,21].
Per concludere, credo che non ci sarà la pace (quella vera) nè in Palestina nè in nessun' altra parte del mondo fino a che gli ebrei per primi e gli altri poi, non entreranno nel Nuovo Israele (che non si trova nelle mappe geografiche). Dice infatti l' Apostolo Paolo: "Egli [Cristo] infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito." [Ef:2,14-18]

ADVÈNIAT REGNUM TUUM

Saluti,
Antonius Blok

Carissimo A B.,


Premesso che il testo dei NKI l'ho preso da un altro Forum dove lo avevo trovato così, non credere che la tematica che tocchi mi sia ignota. Sfondi porte non aperte, ma spalancate. Detto questo, e rimandando a dopo una discussione più specifica su tale tema, vorrei sottoporre alla aV.S c. attenzione il seguente testo, opera di un mio caro amico, PENSATO PER UN PERIDico di un certo gruppo politico. Buona Festa del SACRO NOME di Gesù (a proposito, lo sapete che fu San Giovanni da Capestrano che scagionò San Bernardino da Siena dall'accusa di "Giudaizzazione", rivoltagli dall'Inquisisizione, perchè aveva introdotto il culto del Sacro Monogramma J+HS?)

Ebrei, Ebraismo ed Identità Ebraica Racconta Enzo Biagi, nel suo volume "Testimone del tempo", che ha conosciuto un barbiere di San Francisco, scapolo, membro della locale comunità di immigrati mediorientali, nonché fedele della Chiesa Cattolica di Rito Caldeo (la stessa cui appartiene il numero due di Bagdad, Tarek Aziz), che si vantava di essere l'ultimo sumero della terra. Cosa ne è di popoli un tempo famosi e potenti? Di fronte a quale muro di gomma cozzerebbe invano chi cercasse di identificare, non dico le tre tribù originarie dell'antica Roma, ma anche solo quanti Etruschi vivono ancora in quel di Siena? Non parliamo, poi, di chi cercasse di trovarne alcuni, coscienti di tale retaggio. Un solo popolo dell'antichità esiste, quanto meno formalmente, ma per la sua cultura è ciò che conta (come vedremo) ancora oggi: quello Ebraico. Non solo i cronisti on- line di oggi hanno in comune con i loro colleghi egizi e babilonesi il nominarlo, ma le vicende che lo toccano, vicende in cui storia, cronaca, archeologia e religione si fondono e si confondono influenzano, nel bene e nel male, tante altre vicende, ben al di là del suo scarso (e mai ufficialmente comunicato) peso numerico. Cosa lo rende tanto peculiare? Un suo leader, recentemente scomparso, Abba Eban, parlava del suo Paese dicendo"Tremila anni di Thorà al servizio dell'elettronica". Un titolo quasi identico "Storia ebraica e giudaismo. Il peso di tre millenni" porta un libro (Israele ShahaK, edizione italiana a cura del centro Librario Sodalitium- Loc. Carbignano, 36- 10020, Verrca Savoia -TO- Fax .0161839334; Email sodalitium@plion.it ) CHE NON DOvREBBE MAI MANCARE NELLA BIBLIOTECA di chiunque si interessi a tali tematiche. In ultima analisi, si chiedeva in quel suo magistrale trattato sulla storia dell'Ebraismo che è "Gli Ebrei di oggi" (Bocca Editore Milano 1909), Andrea Ruppin in cosa consiste l'identità ebraica? Fattori etnici? fattori religiosi? Fattori culturali? O forse una sorta di sommatoria tra alcuni di ogni tipo? E se, paradossalmente, avesse ragione l'ebreo Jan Paul Sartre che sosteneva la tesi estrema che gli Ebrei non esistono? Non si tratta oggi solo di una curiosità, ma di una questione dai risvolti pratici. Nel 2003 saranno ormai cinquantacinque anni che esiste uno Stato ben strano: Israele. Tale Stato reputa che la sua cittadinanza sia un diritto di tutti gli Ebrei che ne fanno richiesta, al punto che le sue Autorità non possono rifiutarla. Narcotrafficanti notori e, comunque, malfattori vari, in fuga dai loro paesi, si è stati costretti ad accoglierli a braccia aperte, solo perché Ebrei. Per i non Ebrei (o anche per diverse sette di Ebrei dissidenti, come gli ultratradizionalisti Neturei Karta- vedere www.netureikarta.org -) il discorso cambia. Visti d'ingresso regolari e lunghi anni di pacifica residenza non bastano. Analizziamo il problema. Lo Stato di Israele definisce un ebreo in questo modo: "Chi è nato da madre ebrea, e non appartiene ad alcun altra religione". Questa definizione (che non sempre si allarga anche a comprendere i coniugi, infatti il matrimonio misto è osteggiato) fa acqua da tutte le parti. Il mondo è pieno di Ebrei atei. Gli stessi fondatori dello Stato d'Israele erano dei socialisti atei. Il "padre della Patria" Ben Gurion, primo presidente, si vantava di mangiare pubblicamente prosciutto ogni sabato e di non aver mai messo piede in una sinagoga in vita sua. Inoltre le autorità religiose non si accontentano della religione della madre. Vogliono che siano state ebree anche la nonna e la bisnonna. Chi non è certo (o, per meglio dire, chi non può dimostrare) di che religione fosse la nonna materna di sua madre, è invitato a "convertirsi". Senza contare che uno studio rigoroso della religione ebraica non è semplice. Mentre le altre religioni mostrano con fierezza i propri libri sacri (tranne quelle, mi si perdoni l'ossimoro, esplicitamente segrete, come, per restare nel Medio Oriente, i Drusi), gli Ebrei al riguardo si comportano ben diversamente. Lasciano credere che il loro libro sacro sia appunto la Bibbia, ma non è proprio così. Tra loro gira il seguente aforisma/apologo: "Chi studia la Thorà, si disseta con acqua di sorgente; chi studia il TALMUD, beve del buon vinello; chi studia la KABALA beve vino liquoroso". Ma andiamo per gradi. La prima cosa da chiarire è che l'Ebraismo fino al 70 d. C.(distruzione del Tempio, esattamente una generazione dopo la morte di Gesù) è una cosa totalmente ed intrinsecamente diversa da quello successivo, a parte qualche forma puramente esteriore. Già tale esempio è segno che è indispensabile un preciso inquadramento storico. La parola "Ebreo" deriva da Eber, figlio di Sem, a sua volta figlio di Noè, e bisnonno di Abramo. Somiglia, inoltre, al termine "Habiru", con cui gli antichi Egizi chiamavano i nomadi del deserto, che vuol dire "Gli straneri d'oltre il fiume". Tali terminologie ci rimandano direttamente alla Bibbia. Si tratta di un termine greco che vuol dire "I Libri". Stiamo parlando di un insieme di opere, scritte nell'arco di circa un millennio e mezzo da vari autori, detti "Agiografi".
Il primo fu Mosé (XV Secolo a. C.). Scrisse, anche con l'ausilio di scribi, i primi cinque libri, (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) chiamati in greco "Pentateuco" ed indicati dagli Ebrei appunto come "Thorà" (la Legge, termine usato per estensione, anche per indicare la Bibbia intera). Essi narrano la storia del mondo dalla Creazione fino alla morte dello stesso Mosé. Il contenuto è noto, ma riassumiamolo. DIO, in sette giorni (già Sant'Agostino osserva che si può trattare benissimo di sette periodi, non necessariamente di giorni di 24 ore) creò il mondo. Al termine di tale creazione, crea l'uomo, culmine di essa, essere razionale. La prima coppia, Adamo ed Eva, in cui era virtualmente e potenzialmente presente tutta l'umanità futura, preferì credere al serpente piuttosto che a Dio. Fu punita con la privazione della visione diretta di Dio, la sottomissione alla morte ed alla malattia e con l'esilio dal giardino dell'Eden, dove era stata posta. Il primogenito Caino (nella Sacra Scrittura ben di rado i "fratelli maggiori" fanno bella figura), ucciderà il fratello Abele. Per tale delitto Dio lo esilia. I discendenti di Seth, il terzo figlio di Adamo, con il passar del tempo corrompono i propri costumi. In seguito a ciò la Terra è distrutta da un diluvio universale, al quale scampano soltanto Noè con la sua famiglia ed alcune coppie di tutti gli animali del mondo. Dai tre figli di Noè, Japhet (quasi omonimo del titano Giapeto, padre di Prometeo, e quindi nonno di Deucalione, il mitico capostipite dei Greci), Cam e Sem discendono rispettivamente gli Indogermanici, gli Africani ed i Semiti. È da notare che il 90% dei Semiti di oggi non sono Ebrei e che almeno il 90% degli Ebrei di oggi non sono Semiti. Dopo il diluvio, però, le tendenze cattive tornano ad uscire fuori. Il re Nimrod il cacciatore fa costruire la Torre di Babele, simbolo del tentativo dell'uomo di raggiungere il cielo. Dio non solo la distrugge, ma fa confondere le lingue. Tra coloro che restano sudditi di Nimrod c'è Abramo di Ur (X
X Secolo a. C.). Ha mantenuto la fede dei suoi Padri ed il Signore lo ha premiato con la promessa di una discendenza più numerosa delle stelle del cielo. La moglie Sara, ancora bella e piacente (dovranno scappare dall'Egitto, dove era concupita dal faraone in persona) ma già avanti negli anni (sembra ottantenne) a sentire questa promessa scoppia a ridere e pensa di dare una mano a Dio, offrendo ad Abramo la propria schiava, l'egizia Agar. Da loro nascerà Ismaele. Il figlio della promessa non è lui. Quando il ragazzo ha già ormai tredici anni, Sara resta incinta. Nascerà Isacco. Dai dodici figli del di lui figlio Giacobbe (soprannominato "Israele", cioè colui che contende con Dio, dopo un sogno in cui aveva a lungo lottato contro un angelo) discendono le dodici tribù. I figli di Giacobbe, per sfuggire ad una carestia si rifugiano in Egitto, dove uno di loro, Giuseppe, diventa primo ministro. Passano circa quattro secoli. Una nuova dinastia governa l'Egitto. Temendo che gli Ebrei potessero cospirare per favorire una restaurazione della vecchia dinastia da cui erano stati favoriti, i nuovi governanti li opprimono. Mosé, della tribù di Levi, condusse il suo popolo fuori dall'Egitto, e gli israeliti vagarono nel deserto per quarant'anni 'prima di raggiungere Canaan, la Terra Promessa. Durante la permanenza nel deserto, Dio sul monte Sinai diede a Mosé e agli israeliti le tavole della Legge con Dieci Comandamenti. Questo atto sanciva l'alleanza tra Dio e gli israeliti. L'alleanza prevedeva che gli israeliti avrebbero adorato un solo Dio, e che Dio, in cambio, ne avrebbe fatto il suo popolo eletto, da cui sarebbe sorto il prescelto per riparare alla colpa dei progenitori. Se loro si fossero attenuti alla legge di Mosé avrebbero potuto contare sempre sulla sua protezione. L'opera di Mosé si chiuse con l'avviare gli Ebrei alla conquista della Palestina e sul finire del II millennio a.C. vi fu la prima conquista. Ma questa non si attuò in breve tempo, né secondo un piano prestabilito, bensì nel corso di varie generazioni e rimanendo a lungo parziale, talché non divenne completa se non dopo il periodo dei Giudici e in seguito all'istituzione della monarchia. I capi politici e religiosi delle tribù, in pratica autonome, erano i già nominati "Giudici" (tra i quali ricordiamo Sansone e Gedeone) , che avevano il compito di controllare che le leggi dettate da Dio fossero rispettate ed onorate. Ben presto, però, si sentì la necessità di un potere centralizzato , anche a causa della guerra contro i Filistei (popolo indogermanico, imparentato con i Greci, da cui la zona ha preso il nome "Palestina"). Fu Saul a dare origine al regno, intorno all'anno 1000 a.C., ma il massimo splendore fu raggiunto con Davide e poi con suo figlio Salomone. In quel tempo Israele era ciò che oggi chiameremmo una superpotenza politica. Davide, nato a Betlemme, fu il leggendario re che sconfisse i nemici di Israele e riunì le dodici tribù sotto il suo potere a Gerusalemme e vi trasferì l'Arca dell'alleanza. "Arca", nel linguaggio biblico è sinonimo di scatola. Il coperchio, chiamato: "Trono della misericordia", era sormontato dalla raffigurazione di due Cherubini. Per inciso, ciò prova che anche in quei tempi non era vietata la costruzione di statue, a differenza di quanto ne dicono Ebrei, islamici, Testimoni di Geova e diverse "razze" di Protestanti. Al suo interno conteneva gli originali delle Tavole dei Dieci Comandamenti e alcune anfore colme della manna scesa dal Cielo, che aveva nutrito gli israeliti durante i viaggi nel deserto. L'Arca era conservata nel "Santo dei Santi", il luogo più interno del Tempio di Gerusalemme, dove poteva entrare solo il Sommo Sacerdote e solo una volta l'anno, portando con se il sangue delle bestie immolate, che veniva sparso sul "Trono della misericordia", offrendolo così a DIO, affinché coprisse ai suoi occhi i peccati del popolo. Un velo separava il "Santo dei Santi" dal resto del Tempio. Oltre il velo c'era la presenza "fisica" di DIO. Quando Gesù spirò sulla Croce, alle ore 15,00 del Venerdì Santo, il velo si squarciò. Segno che DIO se n'era andato. Torniamo a Davide. Il successore, Salomone, aveva fatto erigere nel 900 a.C. il Tempio di cui abbiamo già fatto cenno. Prima del "Santo dei Santi", c'era un'altra sala interna e scura il "Santo". Lì venivano presentate a Dio offerte di incenso e focacce. In un vestibolo esterno stavano i sacerdoti per compiere invece le offerte sacrificali che potevano essere costituite sia da animali uccisi sul posto, sia da frutti della terra. In occasione del rito si eseguivano canti ed inni, che la Bibbia ci ha, almeno in parte, tramandato, come, ad esempio i Salmi composti da Davide. Le offerte sacrificali dovevano essere presentate secondo un rituale preciso: esse servivano sia per rendere omaggio a Dio, sia per espiare i peccati commessi dagli offerenti. Ad un certo momento, però, i sacrifici divennero delle pure formalità poco sentite. Allo stesso tempo il governo del paese mostrava segni di decadenza morale e di sregolatezza politica. Questo scatenò veementi proteste da parte
dei Profeti, tra cui Amos, che visse intorno al 750 a.C. che si scagliò contro la disparità sociale e l'oppressione che la classe dominante esercitava sugli strati più poveri della popolazione. Numerosi profeti si batterono, in effetti, più per la giustizia sociale e gli ideali etici che per ridare vigore e significato al culto dei sacrifici. I profeti predissero che Dio avrebbe punito Israele poiché non viveva nel rispetto della Legge. E, per molti, il declino e la rovina di Israele non fu che il compiersi di questa profezia. Comunque sarebbe rimasto un "resto" che si sarebbe mantenuto fedele. Il regno, alla morte di Salomone, in seguito ad una sanguinosa guerra civile, si era diviso in due: un regno settentrionale (Israele) e uno meridionale: regno di Giudea. Scisma politico cui era seguito anche quello religioso. I settentrionali, dieci tribù su dodici, costruirono un loro Tempio sul monte Garizim. Fedeli alla dinastia davidica che continuava a regnare a Gerusalemme rimasero solo le tribù di Giuda e di Beniamino, più un'ampia porzione della tribù di Levi, che aveva il monopolio del sacerdozio. Nel 722 a.C il regno del nord fu occupato dagli Assiri e da quel momento uscì dalla storia, per entrare nella leggenda. Non c'è praticamente popolo al mondo che non si vanti di discendere dalle mitiche dieci tribù perdute, dai pasthun dell'Afghanistan agli anglosassoni, passando per i Giapponesi, per non parlare che, per la chiesa Mormone, è dogma di Fede l'origine ebraica dei pellerossa americani. Le terre rimaste vuote furono popolate dagli Assiri facendovi emigrare beduini e nomadi, che a contatto con i pochi rimasti, si convertirono ad una versione particolare del loro Ebraismo scismatico. Così furono all'origine dei Samaritani di cui parla Gesù, oggi ridotti in tutto a seicento persone (vedere il loro interessante sito http://members.tripod.com/~osher_2/info.htm ). Il regno del sud, con capitale Gerusalemme, fu conquistato dai Babilonesi nel 587 a.C. , gran parte della popolazione fu deportata in Babilonia, ed
ebbe inizio la cosiddetta cattività babilonese. Ma, nel 539 a.C. fu permesso, a coloro che lo desideravano, di far ritorno in patria. Da allora queste popolazioni furono chiamate "giudei" (ebrei). Con la fine della cattività babilonese e il ritorno in patria, si sviluppò quella religione conosciuta come Ebraismo e in cui assunse un ruolo centrale la sinagoga : un edificio di culto dove i fedeli si ritrovavano per pregare e leggere le Scritture. Questa funzione religiosa era nata in esilio, in condizioni di necessità, poiché a Babilonia gli ebrei non avevano un tempio. Rientrati in patria, conservarono questa forma di culto legata alle sinagoghe che nel frattempo erano sorte in molte città.Un ruolo importante in questo contesto svolgevano gli "scribi", laici che custodivano le sacre scritture, le interpretavano e le spiegavano. La maggior parte di questi "dottori della legge" apparteneva al gruppo dei "farisei", ai quali a poco a poco divenne abituale associarli e confonderli. I farisei, caratterizzati da un grande senso della moralità, intesa però più come osservanza formale di regole, che come norma di comportamento, e da forte coesione interna, attribuivano enorme importanza alla legge dei Libri di Mosé, soprattutto alle regole di purificazione; cercavano, inoltre, di interpretare la Legge in rapporto alle nuove situazioni che si venivano a creare, e formulavano commentari e spiegazioni della Torah. Così nacque il TALMUD, insieme di regole e commenti alla Bibbia, che finì, di fatto, per diventare più importante della Bibbia stessa. In questo contesto il ruolo del Tempio fu in qualche modo ridimensionato. Il Tempio, distrutto nella conquista babilonese del 587 a.C., fu ricostruito nel 516 a.C. Il Gran Sacerdote, i sacerdoti e i leviti erano i ministri del culto, che contemplava il sacrificio quotidiano di un agnello in espiazione dei peccati della popolazione. Dopo l'esilio il Gran Sacerdote assunse una posizione di rilievo, e divenne il Capo del Gran Consiglio ( sanhedrin ), che in seguito accolse anche rappresentanti dei farisei A loro si opponevano i Sadducei, in massima parte membri dell'alto clero, che, invece, reputavano come eretiche le interpretazioni farisaiche e, al contrario, erano più attaccati alla lettera della Bibbia. Anzi, in nome della fedeltà letterale a Mosé, respingevano anche molte dottrine elaborate dai profeti. Esempio: dato che nei libri di Mosé si è molto vaghi sull'oltretomba, non credevano alla vita dopo la morte. Per un quadro preciso sui partiti politico-religiosi ebraici del tempo, consiglio di visitare il sito http://www.christianismus.it/home/index.html . Dal punto di vista politico, in questo periodo gli ebrei furono sempre più soggetti alla dominazione straniera. Nel 70 d.C. una rivolta contro i romani portò all'assedio di Gerusalemme e a una nuova distruzione del Tempio che aveva assunto proporzioni splendide sotto il re Erode. Tutto questo sancì la fine del tradizionale ruolo della classe sacerdotale. Il partito sadduceo, che aveva collaborato con i romani, sparisce dalla s
toria. Circa dieci secoli dopo appariranno dei suoi eredi, i Karaiti, circa i quali sono da vedere gli interessanti siti http://www.karaites.org/ e http://www.karaite-korner.org . Da questo momento in poi fu il nuovo Ebraismo, in pratica impregnato di Fariseismo, che aveva il suo centro di culto nella sinagoga, ad avere il sopravvento. Molti ebrei si sparsero nei paesi intorno al Mediterraneo, e anche più lontano; e furono chiamati "ebrei della diaspora" perché vivevano lontano dalla propria terra. Anzi, la presenza ebraica in Palestina, in specie dopo la nuova rivolta del 130 d. C., fu trascurabile. (continua)

Caro Uno,
In tutta sincerità non posso dare un giudizio valido allo scritto del tuo amico dato che non sono un esperto in materia!! Comunque secondo il mio parere (per quanto possa valere) è molto interessante.
Mi fa piacere che questa tematica non ti sia ignota, credo che sia molto costruttivo dialogare con chi sa più di me. D' altra parte non si finisce mai di imparare!
Sulla scia di quanto si è scritto su questo dibattito segnalo questo interessante articolo sui
"cristianosionisti" americani. Consiglio di confrontare l' opinione di questi signori con quelle di alcuni esponenti mediatici di un certo "cattolicesimo" illuminato (da chi?) e di trarne le dovute conclusioni.
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Millenarismo, Terra Santa e nuova destra statunitense
URL: http://www.kelebekler.com/christianzionism-it.htm
di Miguel Martinez

La terra di Palestina è al centro non solo della politica internazionale, ma anche della più straordinaria costruzione mitica dei nostri tempi.
«Un raggio mortale, i cui effetti sono così terrificanti che il governo americano non ne ha ancora ammesso l'utilizzo nelle proprie forze armate, deve [...] essere consegnato ad Israele. Questo accordo a sfondo tecnologico è stato firmato dal Presidente Bill Clinton e dall' allora Presidente dei Ministri Shimon Peres. Clinton contava sul sostegno degli elettori ebrei residenti in America al momento della sua rielezione, nel novembre scorso.
L'arma laser è ritenuta 'troppo inumana' da alcuni militari statunitensi e momentaneamente non deve essere ceduta alle forze militari statunitensi [...]. Essa può [...] essere utilizzata per mettere fuori combattimento truppe di migliaia di persone, accecandole irreversibilmente in pochi secondi. Gli strateghi del Pentagono sostengono che il terrore provocato dal possibile uso di questo raggio mobile silenzioso che nell'uomo ha di regola l'effetto di dissolvere i bulbi oculari, potrebbe scatenare il panico nelle truppe nemiche, costringendole a capitolare».
Questo brano si trova citato su una rivista fondamentalista evangelica, Midnight Call / Chiamata di Mezzanotte(1) nell'edizione italiana : la rivista, su carta patinata e ben illustrata, esce anche in inglese, italiano, tedesco, olandese, francese, portoghese, spagnolo, ungherese, bengali e coreano. L'opera missionaria ha diffuso "centinaia di milioni" di pubblicazioni in tutto il mondo, in particolare nell'Est europeo.
La missione trasmette i suoi programmi via radio, con antenne anche in Armenia sul Monte Ararat. Nel mondo ispanofono, essa trasmette ogni mese circa 1900 programmi tramite più di 120 ripetitori "dalla Terra del Fuoco fino agli Stati Uniti e alla Spagna".
Perché questa rivista si interessa alle più recenti armi in uso all'esercito israeliano? Non è certamente per criticare Israele: come affermava il defunto fondatore della "missione", l'unica cosa importante è che 2l'America aiuti Israele in maniera incondizionata". (2)
La rivista commenta la notizia dell'arma troppo "inumana"così: «Ci si può immaginare con grande facilità che quest'arma sarà utilizzata alla fine dei giorni, quando Israele sarà minacciato di distruzione da tutte le nazioni».
La conferma proviene da Zaccaria 14,12: «Questo sarà il flagello con cui il Signore colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, i loro occhi si scioglieranno nelle orbite, la loro lingua si consumerà nella loro bocca».
IL CRISTIANO-SIONISMO
Un aspetto poco noto del conflitto israelo-palestinese è il massiccio coinvolgimento del movimento cristiano fondamentalista, statunitense o di derivazione statunitense. Un coinvolgimento che si è intensificato con la crescente politicizzazione della "destra religiosa" a partire dagli anni '70, ma che risale a molti decenni fa: «[la creazione di Israele] semplicemente non avrebbe avuto luogo senza il sostegno e gli incessanti sforzi dei Cristiano-sionisti durante l'ultimo secolo e questo. È stato questo sodalizio che ha reso possibile lo Stato di Israele e una Gerusalemme unificata.»(3)
Benyamin Netanyahu, allora capo dell'opposizione, si rivolse con queste parole a una platea di cristiani a Gerusalemme nel 1995.
L'impegno dei cosiddetti "cristianosionisti", che raccolgono circa cinquanta milioni di simpatizzanti all'interno dell'unica potenza rimasta attualmente sulla terra, assume molte forme, dalla pressione sistematica sui candidati nelle elezioni affinché si schierino incondizionatamente a favore di Israele, al servizio volontario nell'esercito israeliano in mansioni umili per liberare soldati per il combattimento; dai gemellaggi tra chiese statunitensi e le colonie militanti impiantate da ebrei fondamentalisti e non nei Territori Occupati, a trasmissioni radiotelevisive in cui si invita non solamente alla conversione, ma all'accettazione di Israele nelle "sue frontiere stabilite da Dio", un concetto piuttosto ampio. (4)
Troviamo così (ma si potrebbero citare molti altri esempi) in un libro cristiano-sionista una menzione favorevole dell'opera del rabbino Israel Ariel, fondatore dell' "istituto del Tempio" a Gerusalemme (l'Istituto prepara la "ricostruzione" del Tempio e il rinnovo degli antichi sacrifici animali) e autore di un Atlas of the Land of Israelits Boundaries According to the Sources ("Atlante di Israele; le sue frontiere secondo le fonti"): «Un'opera progettata in quattro volumi, che sostiene che le frontiere originarie della terra promessa ad Abramo si estendono da ovest ad est da un punto nei pressi attuale canale di Suez fino al Golfo Persico, e da nord a sud dal nord della Siria lungo il fiume Eufrate fino a una linea di frontiera che va da Eilat sul Mar Rosso fino al confine con la Persia. Entro queste frontiere ricadono oggi i paesi dell'Egitto, della Giordania, della Siria e porzioni dell'Iraq e dell'Arabia Saudita. Secondo Ariel, quando il Tempio sarà ricostruito e tutti coloro ch


e si trovano fuori dalla
terra di Israele faranno ritorno, queste terre forniranno lo spazio necessario per l'aumentata popolazione.»(5)

MOON, WACO E LA POLITICA
La New Right statunitense ha le sue origini più immediate in una serie di riunioni tra Richard De Vos (fondatore del sistema di vendite piramidali Amway), gli esperti politologi Paul Weyrich e Richard Viguerie e il magnate delle assicurazioni Arthur De Moss con esponenti religiosi come Bill Bright (presidente dell'attivissima Campus Crusade for Christ), Jerry Falwell e il famoso "reverendo" Sun Myung Moon. (6)
Sarebbe ingenuo pensare che il movimento sia nato "a tavolino": possiamo parlare piuttosto di abili organizzatori che hanno saputo dotare di mezzi di espressione e di azione una grande realtà potenziale.
Ma i motivi anche concreti per cui la New Right coincide largamente con il cristiano-sionismo non devono essere trascurati. Le funzioni politiche dell'alleanza con Israele sono infatti evidenti: si doveva creare un sostegno di massa alla congiunzione tra gli obiettivi dello Stato di Israele e le esigenze dell'apparato militare e produttivo statunitense; su un piano prettamente elettorale, il cristiano-sionismo permetteva di neutralizzare il liberalismo della comunità ebraica; infine, l'appoggio allo "Stato ebraico" permetteva di spendere a destra ciò che in molti paesi è un capitale ritenuto di "sinistra": quello dello sho'ah.
Allo stesso tempo però il cristianosionismo fa leva su fattori profondi della cultura statunitense, tra cui la storica autoidentificazione come "popolo eletto": "La 'natura selvaggia' sostituiva il deserto nell'identificazione dei Pellegrini con le peripezie degli ebrei verso la 'terra promessa'[...].
Era l'inizio dell'olocausto degli indiani d'America, che vennero sistematicamente sterminati dai Puritani, i quali si ritenevano il nuovo popolo d'Israele ed erano quindi legittimati a distruggere i nuovi Cananei che attaccavano la nuova terra promessa". (7)
Ma questa identificazione è stata resa possibile anche dall'assenza di una propria credibile tradizione storica: nella cultura americana, la storia mitica non può che coincidere con quella biblica, come dimostra la diffusione della "sindrome di Gerusalemme" nel mondo evangelico: (8) la sindrome di Gerusalemme è quel peculiare fenomeno delirante che ha colpito diverse migliaia di visitatori alla Città santa negli ultimi decenni, curati in un apposito reparto dell'ospedale cittadino.
Nel 1983 ne fu colpito Vernon Howell, un chitarrista ventiquattrenne del Texas, forse predisposto dalle sue esperienze con l'LSD. Howell era membro di una piccola setta il cui fondatore era tornato a sua volta da un viaggio in Israele nel 1959, dichiarandosi il "segno" che avrebbe inaugurato l'Apocalisse. I membri credevano che al momento decisivo sarebbero stati rapiti da una mano celeste e portati in Israele. Anche Howell ebbe una "esperienza" in Israele che lo avrebbe portato, alcuni anni dopo, a prendere il controllo della setta, dandole come simbolo la bandiera dello Stato di Israele, e a proclamarsi "David Koresh", (9) il Messia ritornato. Un Messia con il monopolio delle donne del movimento, bambine comprese, e dotato di un arsenale di armi da guerra. Il maldestro tentativo dell'FBI di perquisire la sua fattoria a Waco risultò nella più grande e disastrosa operazione militare sul suolo americano dopo Custer, con oltre 80 morti (10).

LA TEOLOGIA NUCLEARE
Il dato politico e quello immaginario si razionalizzano poi tramite il dato teologico dell'imminenza della battaglia di Armageddon. Come dice il predicatore Jerry Falwell, »ad Armageddon ci saranno circa quattrocento milioni di uomini che faranno corona all'olocausto finale dell'umanità! Proprio per questo non dobbiamo mai dimenticare com'è bello essere cristiani! Noi abbiamo un futuro meraviglioso davanti a noi».(11)
Il segno teologico che scatenerà gli avvenimenti ultimi sarà il ritorno degli ebrei nella loro terra, secondo un'interpretazione particolare di diversi brani tratti sia dall'Antico che dal Nuovo Testamento. (12)
Non si tratta del millenarismo classico, pauperistico o mistico delle tradizioni europee; bensì di un momento in cui si scatena in maniera spettacolare e anche cinematografica la violenza del Giudizio, istituendo un "Regno congiunto" di cristiani rinati ed ebrei sulla terra; un "Regno" in cui le complesse contraddizioni della vita reale saranno risolte dai regnanti con "verghe di ferro".
»Messia regnerà dal trono ristabilito di Davide a Gerusalemme. Risorto, Re Davide sarà coreggente assieme a Cristo. Israele occuperà una posizione di gloria e dominio [rulership] sulle nazioni del mondo. I cristiani rinati si riuniranno a Messia e ai dirigenti di Israele nell'amministrare il regno di Dio sulla terra. Siamo in marcia verso Sion!».(13)
Nel brano citato all'inizio di questo articolo, tratto da Chiamata di Mezzanotte, vediamo i diversi elementi all'opera. Il punto di partenza è una lettura politica della cronaca, o meglio di una notizia spettacolare, e non poteva essere diversamente in una società altamente mediatizzata. Probabilmente il lettore cattolico si sarebbe aspettato un'interpretazione in senso pacifista dei pericoli costituiti da nuove armi. Invece gli autori dell'articolo trovano in questo dato un elemento esaltante, come lo trova anche il predicatore neozelandese Ramon Bennett: «Israele probabilmente utilizzerà le proprie risorse nucleari come ultimo ricorso. È risaputo che Israele possiede centinaia di missili con testate atomiche e uno dei più grandi arsenali del mondo. I suoi nemici saranno abbattuti nella piena furia di una delle armi più terribili note all'uomo. Sono passati i tempi in cui l'uomo rispettava la rettitudine, la verità e la giustizia. Oggi essi [sic] rispettano la ricchezza, il potere e


la forza militare».(14)

«Le forze che odiano gli ebrei senza rendersene conto stanno preparando lo scenario per le grandi guerre bibliche dei futuro, in cui gli eserciti di molte nazioni saranno presi nel vortice di un inferno nucleare che li consumerà».
Un brano che conclude con l'affermazione: «Look up! Rejoice! Redemption draws near!» (Alza gli occhi! Gioisci! La redenzione si avvicina!).
Le armi laser vengono associate a un brano biblico; in questo caso (Zaccaria 14,12) un brano preso assolutamente fuori contesto, se è vero -come sostiene il biblista Paolo Sacchi - che si riferisce agli scontri tra gli esuli tornati a Gerusalemme da Babilonia e gli ebrei rimasti sul posto. Ma poco importa, perché la conclusione rimane predeterminata e associa da una parte lo spettacolo apocalittico alla drammatizzazione di un obbligo politico a cui è vincolata la salvezza.
Chi invece si mette dall'altra parte, cioè contro Israele, chi ha denunciato, perseguitato e accusato gli Ebrei, ha rifiutato aiuto al popolo di Dio, verrà escluso dal regno di Dio e condotto al castigo eterno. (15)
E' curioso notare come il cristianosionismo riutilizza in chiave solo apparentemente nuova il tradizionale razzismo della destra americana, che non va letto come fenomeno statico, ma come storica incorporazione di vecchie minoranze a spese di quelle nuove: il nucleo anglosassone ha così assorbito prima le altre immigrazioni protestanti, poi quelle cattoliche, mentre a partire dalla Seconda Guerra Mondiale ha accolto anche quella ebraica, creando però ogni volta nuovi nemici.
Come afferma il predicatore David Allen Lewis, «Se il sionismo è razzismo, allora Dio è razzista perché Egli è l'autore del sionismo».(16)
In un'affascinante sovrapposizione di mitemi politici, biblici e razziali, Ramon Bennett (uno dei pochi cristiani ad aver potuto ottenere la cittadinanza israeliana) associa i biblici nephilim agli arabi: «I nephilim erano infatti i sottoprodotti fisici dell'unione tra carne e spirito. E come una prova che gli spiriti di questi esseri continuano a vivere sulla terra, vorrei dire che io, personalmente, conosco un arabo musulmano che è nato con sei dita su ciascuna mano. Anche suo figlio è nato con sei dita, e così suo padre e i padri di suo padre prima di lui. Ora considerate quanto segue: "Ci fu di nuovo guerra a Gath, dove c'era un uomo di alta statura, che aveva sei dita su ciascuna mano e sei dita su ciascun piede, ventiquattro di numero; ed anche egli era figlio di un gigante (2 Samuele 21,20)".
Si, il conflitto è spirituale, e gli spiriti che si oppongono sono potenti e malvagi.» [17]
Simili affermazioni non coinvolgono l'intero mondo evangelico. Nella "esperienza" della rinascita in Gesù la teologia razionale assume una posizione del tutto secondaria. All'interno di chiese che pure si riconoscono reciprocamente, troviamo posizioni estremamente diversificate, che vanno dal millenarismo filosionista all'amillenarismo apolitico; (18) ma anche il postmillenarismo, che sostiene la necessità di costruire il Regno in terra attraverso la militanza e quindi dà scarsa importanza ai brani profetici della Bibbia.
E se esiste un continuum che va dagli "apocalittici" di Waco a predicatori amici del Presidente degli Stati Uniti, non si può parlare, almeno nella maggioranza dei casi, di veri e propri fenomeni "settari" nel senso di gruppi totalitari.
Ma come in ogni religione, l'associazione tra obiettivi politici e valori assoluti implica facilmente il rischio del passaggio da una ricerca del divino alla violenza politica, o almeno al sostegno alla violenza politica altrui, in questo caso una violenza delegata alla potenza militare di uno Stato mediorientale (19). Uno Stato paradossalmente spesso più moderato di quanto vorrebbero i suoi sostenitori. Infatti, Chiamata di Mezzanotte commenta così l'assassinio di Rabin: «Ha fatto e dato moltissimo per il suo Paese, specialmente come soldato [ ... ]. Quali grandi vittorie gli furono donate da Dio! Rabin conquistò molte terre che Dio aveva promesso al suo popolo. I nemici tremavano dinanzi all'esercito israeliano comandato da Yitzhak Rabin!
Ma cosa fece Rabin [ ... ] in questi ultimi anni? Iniziò con lo stipulare un compromesso col nemico [ ... ]. Non avviene forse lo stesso con molti Cristiani: iniziano la vita con tutte le vittorie nella fede di Gesù [ ...]. Ma improvvisamente questi fratelli e queste sorelle non conseguono più nessuna vittoria. Lo si vede dai loro volti: non riescono più a sorridere, proprio come successe a Rabin in questi ultimi anni [ ... ]. Perciò torna ora al Signore [ ... ] fintanto che sei ancora in tempo (non aspettare troppo se non vuoi ripetere l'errore di Rabin)».(20)

Questo articolo è uscito per la prima volta su "Movimenti Religiosi Alternativi" N. 29
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NOTE
(1) Marzo 1997 p. 14 ss. Abbiamo modificato leggermente la troppo letterale traduzione dall'inglese che compare sulla rivista.
(2) Wim Malgo, Bibical Counselling, cit. in Midnight Call, dic. 1993, p.29.
(3) "Israel's Leaders Address Christian Zionists", in Christians 1996, p. v.
(4) Simili messaggi vengono propagandati come "verità cristiane" dalle radio e TV evangeliche in tutto il Vicino 0riente, con conseguenze prevedibili per le storiche minoranze cristiane.
(5) Ice e Price, pp. 105-106.
(6) Vedere l'eccellente studio di Sara Diamond, Spiritual Warfare: the Politics of the Christian Right, South End Press, Boston, 1989.
(7) Gobbi 1993, p. 202. Ovviamente è possibile una lettura esclusiva di questa elezione: è il caso dei British Israelites, che almeno nelle loro frange più estreme sono antiebraici perché credono che i popoli anglosassoni siano gli unici "veri israeliti". Attualmente però gli unici movimenti a sfondo British Israelite che abbiano la minima rilevanza (le due Chiese di Dio di Armstrong padre e figlio) sono schierati a favore di Israele.
(8) Il più noto tentativo di creare una mitologia nazionale, quello dei mormoni, lo fa portando gli antichi israeliti in America: fuori dai circoli dei nativi americani, peraltro influenzati dal New Age, è inimmaginabile una mitologia nazionale che prescinda dall'Antico Testamento.
(9) Koresh, il re Ciro, è per i cristiano-sionisti la figura del Gentile che aiuta gli ebrei a far ritorno in Palestina.
(10) Vedere Leppard 1993, in particolare pp. 57, 58 e 61.
(11) Old-Time Gospel Hour del 2.12. 84, TV Lynchburg, Virginia, citato in Giammanco 1990 p.93.
(12) Un'interpretazione oggettiva delle profezie di Daniele, almeno nella versione massoretica (il testo dei LXX dà altre cifre), conduce a calcolare la fine del mondo o verso il 240 d.C. o verso il 286 d.C. (la cronologia è contraddittoria; vedere Soggin 1987, pp. 183-4). Per attualizzare questa cronologia, i millenaristi evangelici introducono il concetto arbitrario dell’orologio che si ferma" con la morte di Gesù e riprende a battere i suoi ultimi sette anni "tra poco" se non "adesso": un "adesso" che quindi si sposta continuamente in avanti.
(13) Lewis 1994 p. 150.
(14) Questa e la citazione successiva: Bennett 1995, pp.279 e 294.
(15) Chiamata di mezzanotte, maggio 1995, p.20. Si noti come ogni critica a Israele (e la "critica" comprende persino il dubbio che le frontiere di questo Stato debbano includere l'Iraq) venga associata alle persecuzioni degli ebrei e implicitamente alla sho'ah.
(16) Lewis 1994 p. 151.
(17) Bennett 1995 p.270.
(18) Il movimento millenarista più noto oggi in Italia è quello dei Testimoni di Geova, il cui fondatore, Charles T. Russel, èstato un ardente sionista, ma che oggi si astiene da ogni opinione politica a proposito dei problemi mediorientali. Sulla rimozione del sionismo di Russel, si veda in lingua italiana il testo di Aveta e Pollina.
(19) Per non parlare di un'ingenua complicità, per cui possiamo trovare in ogni libreria evangelica testi razzisti simili quello di Bennett.
(20) «In retrospettiva: l'assasino del premier Yitzhak Rabin», Chiamata di mezzanotte, gennaio 1996, p. 8. Altrove (Chiamata di mezzanotte, gennaio 1996, p. 9, articolo a firma di C. M(algo)) la stessa rivista sostiene che «è proprio per mezzo di questo assassinio ch'Egli adempie alla sua parola profetica».
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BIBLIOGRAFIA

AVETA, POLLINA Aveta Achille e Pollina Sergio, I Testimoni di Geova e la politica: martiri o opportunisti? Ed. Delioniane, Roma.
BENNETT 1995 Bennett, Ramon, Philistine: The Great Deception, Arm of Salvation, Jerusalern 1995. CHRISTIANS 1996 AA. VV., Christians and Israel: Essays on Biblical Zionism and on Islamic Fundamentalísin, International Chrìstian Embassy, Jerusaleni 1996.
GIAMMANCO 1990 Giammanco, Roberto, L'ímmaginario al potere: religione, media e politica nell'America reaganiana. Antonio Pellicani Ed., Roma 1990.
GOBBI 1993 Gobbi, Romolo, Figli dell'Apocalisse: storia di un mito dalle origini ai nostri giorni, Rizzoli, Milano 1993.
ICE, PRICE 1992 Ice, Thornas e Price, Randall, Ready to Rebuild, Harvest House Publishers, Eugene, OR, USA 1992.
LEPPARD 1993 Leppard, David, Fire and Blood, The True Story of David Koresh and the Waco Síege, Fourth Estate Limited, London 1993.
LEWIS 1994 Lewis, David Allen, Can Israel Survive in a Hostile World?, New Leaf Press, Green Forest, AR, USA 1994.
SOGGIN 1987 Soggin, J. Alberto, Introduzione all'Antico Testamento, Paideia, Brescia, 1987 1987 (la 1° edizione 1968).

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Saluti,
Antonius Blok

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