vado subito al punto: nella vostra pagina delle "verita' nascoste" tra le tante cose con le quali mi trovo d'accordo ho letto un punto (secondo me) inesatto. sostenete che anche l'omosessualita' puo' essere diffusa.
a mio parere omosessuali si nasce, non si diventa. e' vero che si puo' diventare "depravati", come dite voi, ma non metterei l'omosessualita' sullo stesso piano. Mi piacerebbe chiarire con voi questo punto.


Akhrod

Caro Akhrod,

l'omosessualità, purtroppo, può essere diffusa, eccome! Prova ne è il sempre crescente numero di padri di famiglia che lasciano moglie e figli per praticarla...

Ciao!

SART

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La risposta potrebbe essere anche chiusa qui, senza la necessità di aggiungere altro, ma sento il dovere di fornire un ulteriore strumento di analisi del fenomeno omosessualità, inteso nel suo complesso.

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Perché un uomo può regolarmente sposarsi, amare la propria sposa, avere con lei dei figli e, poi, manifestare tendenze omosessuali?

Questo fenomeno è sempre più diffuso. Se l'omosessualità fosse contratta alla nascita in egual modo da tutti, ne deriverebbe che l'omosessuale non potrebbe mai amare un persona di sesso diverso dal suo, eppure...

Pertanto, l'omosessualità è una malattia che si contrae in modo diverso da soggetto a soggetto. Chi ne è colpito in forma latente può vivere felice una vita da perfetto eterosessuale, A MENO CHE ALTRI INTERVENGANO PER AGGRAVARNE LO STATO.

Tutta la propaganda afferente il così detto "orgoglio gay", con annessi divi dello spettacolo, IN PARTICOLARE CANTANTI, dichiaratamente (ed "orgogliosamente") omosessuali, ha il solo scopo di diffondere la malattia nella sua forma non latente, bensì conclamata.

Fino ad ora abbiamo parlato dell'omosessualità come di una malattia. Eppure, pare che noi si ci trovi in errore. Si! Infatti, dal 1999 l'omosessualità è stata derubricata come malattia dai nostri prontuari medici. La scienza ha dunque cambiato parere al riguardo dell'omosessualità.

Singolare è, tuttavia, il fatto che la "scienza" abbia cambiato opinione solo ed esclusivamente negli stati occidentali, ovvero in quelli sottoposti al dominio incontrastato della lobby ebraica, ma ciò non è accaduto in Russia, né il Cina, né in India e ...sorpresa... neanche in israele!

La verità è che la scienza non è mai stata "neutrale", ma ha sempre assecondato i desiderata della forza politica REALMENTE dominante.

Se l'obiettivo è RIDURRE LE NASCITE, la scieza medica si adeguerà: ...un parto su due sarà "per necessità medica" cesareo... gli omosessuali non saranno più malati e presto anche l'impotenza e la sterilità diverranno quanto mai "salubri"...

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Siccome, per dirla alla Beppe Grillo, "le cose ovvie non le controlla mai nessuno", voglio parlare di due concetti ben poco "visitati" dagli intellettuali moderni.

1) L'OMOSESSUALITA' E' UNA "SCELTA" OD UNA MALATTIA?

L'omosessuale al pari dell'impotente e dello sterile non PUO' avere figli, un monaco al contrario non VUOLE... questo sostanzia l'omosessualità come malattia: il non potere e non il non volere.

Come molte malattie anche l'omosessualità può essere curata. In Russia questo è possibile ed anche in Olanda e negli U.S.A. si ha notizia di medici che, ANCHE SE SOTTOPOSTI ALLE PERSECUZIONI PIU' INFAMI, curano tale piaga sociale.

So bene che parlare di miracoli, a chi non ha la Fede, è poco conveniete... lo si farebbe solo ridere. Ma, PARLANDO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AI CATTOLICI, non mi va di tacere che l'umile frate di Pietralcina ha miracolosamente guarito dall'omosessualità molti suoi fedeli. E nessuno, fra i cattolici contemporanei, anche fra i più modernisti, può dubitare dell'ortodossia dottrinale di Padre Pio. Pare a questo punto quasi superfluo sottolineare che il Beato guariva da una malattia e non certo da una "scelta".

2) L'0MOSESSUALE PUO' ESSERE, IN QUANTO TALE, FELICE?

Se una persona è paraplegica, non è detto che sia anche infelice, potrebbe infatti essere felicissima, ad esempio, perché la nazionale ha vinto il campionato. Tuttavia essa sarà felice NONOSTANTE la propria malattia, e non certo a causa di essa. E ciò in quanto la paralisi è, di per se, cagionatrice d'infelicità.

Ma può l'omosessualità essere paragonata alla paralisi?

La risposta è, purtroppo, affermativa.
Se io sono omosessuale, vorrò amare e m'innamorerò di un uomo. Ma di quale uomo? Di un altro omosessuale?

No! M A I.

Una donna, per quanto possa essere bella, se, fuori dal letto, cammina come un uomo, si china a raccogliere gli oggetti come un uomo, ragiona e parla come un uomo, non potrà mai fare innamorare nessuno. Perché con l'amore non si cerca un completamento che sia soltanto corporale. Nessun uomo si potrebbe mai innamorare di un uomo dal corpo, pur bellissimo, di donna...

Pertanto nessun omosessuale potrebbe mai innamorarsi di un altro omosessuale, che, all'atto pratico, altro non è se non una femmina col corpo di maschio.

Gli omosessuali s'innamorano solo di maschi SANI, COMPLETI.

Ma un uomo che sia veramente tale NON POTRA' MAI CORRISPONDERE AD UN OMOSESSUALE. Da questo si evince in maniera chiarissima che l'omosessualità, in se stessa, è solo cagione d'infelicità.

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CONSIDERAZIONI AGGIUNTIVE:

__Le "coppie" omosessuali__

Le rarissime coppie omosessuali stabili che esistono non praticano quasi mai alcuna fedeltà reciproca essendo, ovviamente, entrambi gli omosessuali, per loro stessa natura, RICETTIVI. Si tratta quasi sempre di coppie di "amiche" che vivono insieme solo per convenienza economica.

__Promiscuità ripugnante__

La maggior parte degli omosessuali vive una sessualità morbosa e quanto mai promiscua: non vi è gabinetto di stazione ferroviaria che non ne sia infestato ventiquattr'ore al giorno... se ti azzardi ad urinare in un pisciammuro, si forma immediatamente attorno a te la capannella dei sodomiti che si masturbano guardando il tuo pene mentre urina.

E questo con buona pace di chi vuole combattere le "molestie sessuali"; le quali vengono, sì, combattute, ma SOLO quando si manifestano fra eterosessuali; ovvero solo quando sono, almeno in potenza, prolifiche.

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Tutte le considerazioni fatte valgono anche per le lesbiche (con gli ovvi aggiustamenti di sesso), eccettuando la questione delle molestie nei gabinetti pubblici.

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A.M.D.G.

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